Slot guerra aperta, ma a chi spetta la mappatura?

Il Comune di Arona informa: "Nessun obbligo di mappatura dei punti sensibili da parte nostra"

Slot guerra aperta, ma a chi spetta la mappatura?
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Slot guerra aperta: per l'associazione Astro spetta ai Comuni censire i luoghi sensibili ma Arona ad esempio dice "No".

Slot guerra dopo l'entrata in vigore della legge

"La mappatura dei punti in cui sono installate slot in Piemonte è compito dei Comuni. Essi dovranno censire i luoghi sensibili e operare le misurazioni attraverso la procedura cartografica di competenza degli Uffici tecnici”. E’ quanto sottolinea l’associazione Astro, che rileva come dopo l’entrata in vigore della legge regionale alcuni Comuni abbiano “trovato un modo ‘astuto’ per aggirare l’onere della mappatura dei luoghi sensibili”. Agli esercenti viene proposto “di sottoscrivere un modulo prestampato in cui il punto vendita già dichiara ‘in proprio’ di essere sotto-distanza rispetto a un determinato luogo sensibile”. Astro invita esercenti e tabaccai a utilizzare solo la PEC, messa a disposizione dall’associazione. E soprattutto “di non sottoscrivere atti o documenti prima di averli fatti esaminare da una Associazione di categoria o da un professionista”.

Il Comune di Arona precisa

"Il Comune di Arona non ha realizzato alcuna mappatura dei luoghi sensibili". A farlo sapere è il capo servizio di Polizia amministrativa Monica Rondoni, che aggiunge: "Trattasi di adempimento non previsto dalla normativa regionale. Così come, al momento, non è posta a carico del Comune alcuna attività istruttoria finalizzata ad individuare i punti vendita che si trovino sotto distanza dai punti sensibili. La legge regionale piuttosto pone a carico degli esercenti l’obbligo di adeguamento, entro il suddetto termine. Pertanto la legge regionale, in quanto tale, deve essere rispettata ed è direttamente operativa".

Cosa dice la legge

La legge numero 9 del 2 maggio 2016 è entrata in vigore lo scorso 20 novembre. Essa  impone l’obbligo di disinstallare tutti gli apparecchi che si trovino all’interno di esercizi pubblici o commerciali ubicati ad una distanza inferiore a 500 metr dai luoghi reputati sensibili.

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