Volontari aronesi da Papa Francesco

Avo e Cri raccontano lo speciale incontro: "E' stata una grande emozione"

Volontari aronesi da Papa Francesco
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Volontari aronesi a Roma per l'udienza con il Pontefice dedicata al mondo del volontariato.

Volontari aronesi: la delegazione Avo

Numerosi i volontari della  sezione Avo di Arona che il 24 gennaio si sono recati a Roma per l’udienza speciale con Papa Francesco. Oltre 7000 i volontari ospedalieri da tutta Italia. Una trentina gli aronesi, quasi tutti volontari e qualche familiare, che hanno risposto all’appello. Radunati in piazza San Pietro i volontari aronesi si sono sentiti parte di una vera comunità di amicizia e hanno accolto le parole che Papa Francesco ha loro rivolto.

"Un'esperienza fantastica"

"E’ stata un’esperienza fantastica e indimenticabile – racconta Maurizio Drago, volontario Avo - abbiamo vissuto intense emozioni e sensazioni. Abbiamo sperimentato un piacevole senso di appartenenza e fratellanza. E' stata la conferma che non siamo tanti piccoli punti che viaggiano ognuno per conto proprio. Siamo tanti piccoli punti pellegrini sulla stessa strada. Le parole che il Santo Padre ci ha dedicato durante la sua udienza, sono arrivate dritte al cuore. Il ringraziamento che ci ha rivolto, prima della benedizione apostolica, è stato grande e intenso. Da solo ha motivato e giustificato la nostra presenza in massa. A nome di tutti i partecipanti rivolgo un grazie di cuore a chi si è accollato lo sforzo organizzativo e al consiglio direttivo, la presidente Silvia Riva in primis".

Anche la Cri dal Papa

Sabato 27 è stata invece la volta dei circa 6mila volontari della Croce rossa, anche loro accolti calorosamente da Papa Francesco. Tra loro anche alcuni aronesi, tra cui Betty Magistri, volontaria del comitato aronese. "Avere la fortuna di ascoltare le parole incisive e commoventi del Santo Padre - racconta - è stata una forte emozione. Credo abbia toccato il cuore di tutti i presenti. Dal Pontefice sono arrivate parole di elogio per la missione dei volontari". “Quello che si dona non morirà mai” sono le parole del Papa che Betty non dimenticherà. "Così com’è stato incisivo il richiamo al principio dell'imparzialità, contenuto nello Statuto della Cri. Il Papa ha ricordato come sia fondamentale non basare la propria azione su distinzioni di nazionalità, razza, credo religioso, classe o opinione politica".

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