Voyager a Vercelli mostra i segreti del violino

La trasmissione ha preso in esame alcune curiosità.

Voyager a Vercelli mostra i segreti del violino
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Voyager a Vercelli nella puntata di ieri sera ha mostrato alcune curiosità che in pochi sanno. Ecco quali sono.

Voyager a Vercelli

È stata ambientata in città una parte consistente della puntata di “Voyager” di ieri sera. La trasmissione condotta da Roberto Giacobbo ha portato le sue telecamere a Vercelli per analizzare alcune storie curiose che riguardano la città.

Il violino misterioso di San Cristoforo

Il conduttore ha preso in esame il dipinto intitolato “La vergine degli aranci”. L’opera d’arte è custodita nella chiesa di San Cristoforo. La nota curiosa è che nell’immagine, risalente al 1529, appare un violino tra le mani di un putto. Eppure, il più antico violino di cui si abbia notizia risale al 1564. Nella stessa puntata, la trasmissione ha ripercorso la storia di Giovan Battista Viotti e del suo legame con l’inno nazionale francese.

Un secondo mistero musicale

Giacobbo, nella cornice di piazza Cavour, ha inoltre raccontato la storia del violino “La voce dell’angelo”. Uno Stradivari meglio noto con un nome meno romantico: “Il violino nero”. Si tratta dello straordinario strumento musicale ora nelle sapienti mani del direttore Guido Rimonda, che ha preso parte alla puntata. Creato nel 1721, il violino è noto per essere stato silenzioso testimone di un fatto di sangue. Il suo primo proprietario, il grande musicista Jean Marie Leclair, nel 1764 venne assassinato con una pugnalata. L’uomo fu trovato solo alcuni giorni dopo: stringeva a sé il suo Stradivari, che da allora presenta una macchia scura dove rimase a contatto con la mano della vittima

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