Natale dei bambini con il vescovo: "Prendetevi cura del mondo"

In duomo a Novara 1.300 allievi delle primarie

Natale dei bambini con il vescovo: "Prendetevi cura del mondo"
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Natale dei bambini con il vescovo: "Prendetevi cura del mondo".

Natale dei bambini

«Nel bimbo Gesù il cielo e la terra si toccano e suonano la musica delle cose. Guardiamo il mondo: Dio l’ha messo nelle nostre mani, noi possiamo farlo bello o renderlo brutto! La sua creazione è cosa bella e buona, ma il nostro mondo deve essere guardato con gli occhi di Gesù». Guardare il mondo con gli occhi di Gesù, per imparare ad amarlo, ma anche per imparare a prendersene cura. E’ stato questo il cuore del messaggio di Natale del vescovo Franco Giulio Brambilla a tutti i bambini martedì 12 dicembre: in Duomo erano 1.300.

Il messaggio

«Caro Amico, è il Natale di Gesù! Egli viene nella nostra notte. Le stelle brillano in cielo e la cometa illumina la terra passando come una carezza sul mondo. Nel bimbo Gesù il cielo e la terra si toccano e suonano la musica delle cose. Guardiamo il mondo: Dio l’ha messo nelle nostre mani, noi possiamo farlo bello o renderlo brutto! La sua creazione è cosa bella e buona, ma il nostro mondo deve essere guardato con gli occhi di Gesù. E cosa ci dice Gesù? Guardate gli uccelli del cielo! Non seminano né mietono, eppure Dio li nutre! Come la mamma allatta il bambino, così Dio nutre tutte le cose e noi non possiamo lasciare nessuno senza pane e parole. Parole buone e fragranti come il pane. Soprattutto i poveri e i sofferenti, gli anziani e le persone sole. Diamo il pane e la parola a tutti coloro che sono abbandonati. Guardate come crescono i gigli del campo! Non faticano e non filano, eppure neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come loro. Dio che veste così i gigli del campo, ci chiede di crescere e di faticare per fare il vestito bello alle nostre camere e alle nostre case, ai giardini e alle strade, ai paesi e alle città. Ci chiede di rispettare il mondo, di custodire i boschi, i fiumi e le montagne, di abbellire la città. Ci domanda di rispettare gli animali, ma soprattutto di custodire il cucciolo d’uomo. In particolare le donne e i bambini, che sono la nostra vita e la nostra tenerezza».

Il dono

A ciascuna classe è stata affidata una piantina di cui prendersi cura: un gesto simbolico che sottolinea come ciascuno, anche i più piccoli, è chiamato a custodire il creato.

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