Denuncia stalking della compagna dopo che lei aveva scoperto i suoi tradimenti

In aula al tribunale di Novara una storia di tradimenti e messaggi considerati persecutori

Denuncia stalking della compagna dopo che lei aveva scoperto i suoi tradimenti
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Denuncia stalking della compagna e la porta in tribunale dopo la scoperta dei tradimenti.

Denuncia stalking della compagna con cui aveva creato una famiglia a Castelletto

Secondo l'accusa, il motivo che aveva spinto quella donna a perseguitare l'ex compagno era la scoperta dei suoi tradimenti. In aula a Novara sono stati ascoltati i primi testimoni nel processo per stalking a carico di una donna originaria dell'Est Europa e residente a Castelletto. Secondo il legale dell'uomo, lo stalking sarebbe avvenuto attraverso alcuni sms giudicati persecutori scritti dalla donna e indirizzati all'ex compagno. Dalla relazione tra i due era nato anche un figlio.

La scoperta dell'amara verità

In tribunale l'imputata ha raccontato della scoperta del tradimento. "Lui venne a casa mia a Castelletto e portò un regalo per nostra figlia da parte della sua prima figlia (nata da un precedente matrimonio) – aveva raccontato in aula l’imputata - mi sembrava giusto ringraziarla così una sera, mentre lui dormiva, ho preso il suo telefono per cercare il numero della ragazza. Mi è crollato il mondo addosso: aveva in elenco un sacco di nomi di donne con le quali scambiava messaggi dal contenuto inequivocabile. Una lista di amanti, ma con una in particolare sembrava intrattenere una vera e propria relazione". Al risveglio ci fu una scenata, lui fornì scuse e spiegazioni e tutto, apparentemente tornò come prima fino a una sera di inizio ottobre del 2009 quando "ci siamo trovati a casa mia, a Castelletto, per vedere di sistemare le cose. Abbiamo trascorso quattro giorni tranquilli. Poi, l’ultima notte, ho controllato il suo telefono per vedere se veramente aveva messo la testa a posto. Ho trovato altri messaggi, sempre dalla stessa donna. L’ho svegliato, abbiamo discusso. Il giorno dopo è partito, mi aveva detto che andava in Francia a trovare la nipotina. Al pomeriggio ho chiamato quella donna, la sua amante". E quella telefonata fu l’inizio della fine, perché in realtà scoprì che l’amante non era l’unica donna nella vita del suo compagno.

L'incontro a Novara

Così la donna chiamò la presunta amante del compagno e accettò di incontrarla a Novara. Qui venne a sapere dell'esistenza di una terza compagna dell'uomo dalla quale aveva avuto anche un'altra figlia. Ed è proprio lei, la terza donna, la testimone che è stata ascoltata in aula nei giorni scorsi. La donna, dalla quale l'uomo conteso tra tre compagne aveva avuto anche una figlia, ha infatti raccontato la sua verità. "Era la sera del 3 ottobre – ha detto in aula l’altra donna, ovvero la compagna novarese dell’uomo – qualcuno ha suonato il campanello, sono andata ad aprire e una donna (l’imputata, ndr) mi ha detto: “salve, sono la compagna di quel mostro che hai in casa”. Mi ha detto che aveva una relazione con lui da tanti anni e che avevano anche una figlia nata un mese prima della mia. All’inizio non le credevo poi ho messo insieme un po’ di tasselli. Sì, lei mi mandava dei messaggi ma non mi infastidivano, voleva solo mettermi in guardia, aprirmi gli occhi per tutelare le nostre bambine. Poi non l’ho più sentita". "Lui, per nostra figlia – aveva detto l’imputata - non ha mai fatto nulla; ecco il perché dei miei messaggi".

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