Campione paralimpico di hanbike incanta gli studenti di Dormelletto e Gattico

Un ciclo di lezioni del tutto particolare per gli alunni dell'istituto Montale

Campione paralimpico di hanbike incanta gli studenti di Dormelletto e Gattico
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Campione paralimpico di handbike Paolo Cecchetto protagonista a scuola. Ha insegnato ai ragazzi il valore della determinazione e del sacrificio.

Campione paralimpico a scuola

Paolo Cecchetto, campione di handbike alle Paralimpiadi di Rio 2016, è stato ospite delle scuole secondarie dell'istituto comprensivo Eugenio Montale. Nelle scorse settimane infatti, ha incontrato i ragazzi dei plessi di Gattico e Dormelletto. Cecchetto ha portato ai ragazzi la sua esperienza e testimonianza di quella che lui stesso definisce la sua seconda vita. Ossia di quella dopo il tragico incidente che nel 1988, a soli 21 anni, gli portò via l'uso delle gambe, ma gli regalò una seconda grande opportunità che come ha sottolineato sorridendo ai ragazzi "non ho voluto assolutamente sprecare".

Una vita legata a doppio filo allo sport

Cecchetto ha sempre praticato sport, sia prima dell'incidente, sia dopo: "Già un anno dopo il trauma ero tornato a far sport a livello agonistico - racconta - ho provato tutte le discipline dell'atletica leggera oltre al nuoto, allo sci, al tennis da tavolo, e sono tornato anche a lanciarmi con il paracadute rivivendo le emozioni di quando ero paracadutista della Folgore. Poi mi sono avvicinato all’handbike che -  confida sottovoce ragazzi – è anche la disciplina che meglio mi riesce e in cui ottengo i migliori risultati".

Un messaggio forte e destinato a lasciare il segno

Dal 2006 è stata una continua escalation di successi, diversi i titoli conquistati a tutti i livelli, sino alla medaglia d'oro alle Paralimpiadi di Rio nel 2016. «Sembra ieri il giorno dell’incidente, ma ormai ho trascorso più anni sulla carrozzina che in piedi e se mi guardo indietro sono davvero tante le cose che ho realizzato - spiega Cecchetto, alludendo anche alla sua famiglia e ai suoi tre figli – non esistono limiti, basta aver voglia, impegnarsi ed essere anche un po’ matti!».

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