Bio mercato a Montrigiasco con il gruppo Abele

In partenza ad Arona un progetto di vendita on line di prodotti a km 0

Bio mercato a Montrigiasco con il gruppo Abele
Pubblicato:
Aggiornato:

Bio mercato, ipromotori annunciano: "Vorremmo creare qui in frazione un polo biologico"

Bio mercato il progetto

Una grossa novità degli agronomi della Comunità terapeutica Gruppo Abele è la proposta denominata "Alveare che dice sì". Uno strumento per la vendita on line di prodotti biologici a kilometro-zero, ogm free, senza conservanti e senza coloranti o aromi artificiali. L’Alveare verrà inaugurato entro la fine di novembre ed è una proposta che, nata in Francia, è già stata collaudata con successo in altre località italiane. "Si tratta di una vendita diretta in cui i produttori dichiarano ciò che hanno disponibile e i clienti acquistano on line i prodotti di loro interesse. Prodotti che poi verranno a ritirare in Alveare che è un luogo fisico, ovvero la Strattoria di Montrigiasco. Di solito al mercoledì dalle 18 alle 19» spiega Marco Tacconi.

Bio Mercato: L'alveare che dice sìBio Mercato: L'alveare che dice sì

Si raccolgono le adesioni

Servono 100 iscritti, peraltro non vincolati da alcun obbligo di acquisto. "Abbiamo già raggiunto e superato la quota richiesta – informa Paolo Montanari – e stiamo solo attendendo che tutti i produttori aderenti all’iniziativa consegnino tutta la documentazione che la burocrazia richiede. Intanto saremmo interessati ad acquistare terreni idonei a coltivazione ortofrutticola con l’obiettivo di far diventare Montrigiasco un polo biologico, sulla falsa riga di Bio Novara, l’associazione dei produttori biologici della provincia di Novara".

La comunità terapeutica

Questo è solo l'ultimo in ordine di tempo tra i progetti nati in seno alla comunità socio terapeutica di Montrigiasco gestita dal gruppo Abele.  La comunità può raccogliere fino ad un massimo di 20 persone affette da varie tipologie di dipendenza, in particolare alcool e stupefacenti. Tra loro anche alcuni ospiti che stanno scontando una pena alternativa alla detenzione. Gli ospiti vengono impiegati in varie attività, in primis quelle agricole. La coltivazione dei prodotti della terra fa infatti parte di un percorso terapeutico finalizzato al recupero e reinserimento in società.

Seguici sui nostri canali