Cancro: calano le diagnosi in Piemonte e aumenta la sopravvivenza

Nel 2018 cinquanta casi in meno rispetto all'anno prima.

Cancro: calano le diagnosi in Piemonte e aumenta la sopravvivenza
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Cancro calano le diagnosi, intanto il tumore più frequente è diventato quello alla mammella.

Per la prima volta in Piemonte si registra un calo delle nuove diagnosi di tumore. Nel 2018 sono stati stimati 30.850 casi, 50 in meno rispetto ai 30900 del 2017 (erano 30.700 nel 2016 e 28.128 nel 2015). Il tumore più frequente in Piemonte è diventato quello della mammella: nel 2018 sono stati stimati 4.350 nuovi casi (erano 4.200 nel 2017). Seguono il cancro del colon-retto (4.050, erano 4.350 nel 2017), che nel 2017 era il più diagnosticato, e del polmone (3.450, erano 3.500 nel 2017).
E 280mila cittadini vivono dopo la scoperta della malattia, un dato in costante aumento. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi raggiunge il 63% fra le donne e il 53% fra gli uomini, in linea con la media nazionale. È la fotografia dell’universo cancro in tempo reale raccolta nel volume “I numeri del cancro in Italia 2018”, realizzato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dall’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), da Fondazione AIOM e PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), presentato oggi a Torino nella sede della Regione.

I dati

L'incidenza

In Piemonte nel 2018 sono stati stimati 30.850 nuovi casi (16.300 uomini e 14.550 donne). Il tumore più frequente fra gli uomini è quello della prostata (2.900), fra le donne quello della mammella (4.350). Nella popolazione generale i 5 tumori più frequenti sono quelli della mammella (4.350), colon-retto (4.050), polmone (3.450), prostata (2.900) e vescica (2.300).

Nel 2018 in Italia sono stati diagnosticati 373.300 nuovi casi di tumore (194.800 uomini e 178.500 donne). Complessivamente in Italia ogni giorno circa 1.000 persone ricevono una nuova diagnosi di tumore. Le 5 neoplasie più frequenti nel 2018 nella popolazione sono state quelle della mammella (52.800 nuovi casi), colon-retto (51.300), polmone (41.500), prostata (35.300) e vescica (27.100).
In generale in Italia, nel periodo 2003-2018, si conferma una diminuzione di incidenza per tutti i tumori nel sesso maschile (-1,1% per anno), legata principalmente alla riduzione dei tumori del polmone e della prostata, e un andamento sostanzialmente stabile per i tumori femminili.

Mortalità:

In Piemonte nel 2015 (ISTAT, ultimo anno disponibile) sono stati 14.391 i decessi attribuibili a tumori maligni (8.000 uomini e 6.391 donne). Nella Regione la neoplasia che ha fatto registrare il maggior numero di decessi è quella del polmone (2.818), seguita da colon-retto (1.614), mammella (1.081), stomaco (669) e prostata (620).
 Nel 2015 in Italia sono stati 178.232 i decessi attribuibili a tumore (99.050 uomini e 79.182 donne), tra i circa 600.000 decessi verificatisi in quell’anno. Si può affermare che, mediamente, ogni giorno oltre 485 persone muoiono in Italia a causa di una neoplasia. Il tumore che ha fatto registrare nel 2015 il maggior numero di decessi è quello al polmone (33.836), seguito da colon-retto (18.935), mammella (12.381), pancreas (11.463) e fegato (9.675).
 Per la totalità dei tumori, si osservano valori inferiori di circa il 5-10% sia al Centro sia al Sud/Isole, più marcati tra le donne, rispetto al Nord.

Sopravvivenza:

In Piemonte la sopravvivenza a 5 anni raggiunge il 63% fra le donne e il 53% fra gli uomini. I cinque tumori che fanno registrare nella Regione le percentuali più alte di sopravvivenza sono quelli della prostata (92%), tiroide (91%), melanoma (90%), mammella (88%), linfoma di Hodgkin (81%).

Prevalenza

Si stima che in Piemonte vivano circa 280.000 persone con la diagnosi di tumore. In Italia sono quasi 3 milioni e quattrocentomila (3.368.569) i cittadini che vivono dopo una diagnosi di tumore (anno 2018), che rappresentano il 6% dell’intera popolazione italiana (uno su 19). In Italia le persone con una diagnosi di tumore da oltre 5 anni, che rappresentano il 60% del totale dei pazienti prevalenti e il 2,7% della popolazione italiana, sono circa due milioni (anno 2018).

 

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