Chi uccide un cane di piccola taglia, anche se aggredito, rischierà il carcere

La sentenza della Corte di Cassazione farà discutere

Chi uccide un cane di piccola taglia, anche se aggredito, rischierà il carcere
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La sentenza della Corte di Cassazione farà discutere

Segna sicuramente un passaggio importante, che farà giurisprudenza, la sentenza della Corte di Cassazione emessa oggi riguardo al caso di un pastore che aveva ucciso due cani di piccola taglia, e si era giustificato dicendo che l'avrebbe fatto "per difendere il suo gregge". La Cassazione ha stabilito che in presenza di situazioni di questo tipo, dal momento che i cani erano appunto di piccola taglia e che non potevano quindi costituire un pericolo mortale per l'individuo che si è sentito aggredito, una reazione come l'uccisione degli animali è spropositata e merita di essere punita penalmente. Al pastore che ha ucciso i due cani e li ha gettati in un fiume sarà applicata una pena di sei mesi di carcere, mentre il suo ricorso contro la prima sentenza di condanna sarà respinto. E la decisione è destinata a fare giurisprudenza: la Corte ha stabilito infatti che di fronte a cani di piccola taglia sarà inutile invocare la legittima difesa per giustificare l'uccisione degli animali.

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