Ciclistica Castellettese piange per il suo volontario e consigliere

Ciclistica Castellettese piange per il suo volontario e consigliere
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Ciclistica Castellettese in lutto per Giuseppe La Gaccia, storico volontario e consigliere della società sportiva.

Ciclistica Castellettese in lacrime

Abitava da sempre a Comignago, ma ormai tutti avevano imparato a conoscerlo e ad amarlo anche a Castelletto, dove aveva prestato a lungo servizio come volontario e consigliere del direttivo della locale società Ciclistica Castellettese. Giuseppe La Gaccia era diventato con il tempo un volto storico della società sportiva, un punto di riferimento per i dirigenti e i giovani corridori. E ora in tantissimi hanno partecipato in rappresentanza della Castellettese ai suoi funerali, celebrati lunedì 16 aprile nella chiesa di San Giovanni Battista, a Comignago.

"Era uno di noi"

E' con grande affetto che i volontari e i dirigenti della società lo salutano per l'ultima volta. "Giuseppe era uno di noi - dice infatti la presidente della Castellettese Gabriella Ambrosi - come consigliere è stato tra i più attivi nella nostra società. Si è appassionato al ciclismo quando i suoi figli Luca e Jessica hanno iniziato a correre in bici, ottenendo per altro degli ottimi risultati. Come società ci siamo stretti al dolore della sua bellissima famiglia. Vedere che il suo corpo è stato seppellito con la tuta sportiva ha rappresentato per noi un’ultima soddisfazione. Giuseppe ha sempre amato lo sport in tutte le sue forme e credo che questo sia stato un bellissimo gesto che racconta molto della sua personalità". L'uomo aveva 66 anni e faceva il tecnico montatore di gru edili.

Un dramma causato da una brutta malattia

La Gaccia è scomparso a causa di una malattia che lo ha colpito nel 2014. Ma non si è mai arreso al male e ha lottato fino all'ultimo per guarire. "Per lui - racconta la moglie Maria Elena - questi quattro anni hanno rappresentato un Calvario. Ma nonostante le difficoltà causate dalla malattia, ha combattuto fino all’ultimo con grande coraggio. Io e lui ci siamo conosciuti da giovanissimi. Si era trasferito da poco al Nord dalla provincia di Cosenza e io ero coscritta di sua sorella. Quando abbiamo iniziato a frequentarci è sbocciato subito l’amore e non ci siamo mai lasciati. Giuseppe è sempre stato un grande sportivo. Prima giocava a calcio nella Hm Arona, poi si è interessato al ciclismo quando Luca e Jessica hanno iniziato a correre in bici. Giuseppe era così: quando qualcuno aveva bisogno di qualcosa era il primo che si metteva a disposizione per aiutarlo. Era un uomo disponibile, solare, generoso e amato da tutti".

 

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