Giochi e corse sul ponte ferroviario: alla faccia della sicurezza

Ragazzi giocano sul vecchio viadotto sul Sesia, dove le sponde sono alte un metro.

Giochi e corse sul ponte ferroviario: alla faccia della sicurezza
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Giochi e corse sul ponte ferroviario tra Romagnano e Gattinara, dove la sponda è alta appena un metro. Altro che sicurezza. Troppo facile salire sul vecchio viadotto, c’è anche lo usa per i tuffi. Il fatto è riportato dai colleghi di notiziaoggi.it.

Giochi e corse sul ponte ferroviario: alla faccia della sicurezza

Mentre sul ponte stradale si sono appena alzate le sponde per metterle a posto con le normative sulla sicurezza, si pone il problema del vecchio viadotto della ferrovia. Dove le sponde sono alte un metro, dove in teoria non si dovrebbe andare. Ma dove, nonostante il pericolo, o forse proprio per quello, si vedono spesso ragazzi e giovani che si divertono a giocare e correre sulle rotaie. C’è anche chi riferisce di aver visto tuffi nelle acque del Sesia. Altro che sicurezza.

Lo hanno usato anche i sindaci

Del resto, va detto che anche quando la tratta Santhià-Arona era ancora in funzione, il ponte era gettonano dagli amanti del brivido. «Diciamo che da sempre c’è qualcuno che si diverte a fare le “passeggiate” lì sopra – commenta il sindaco di Gattinara, Daniele Baglione -. Del resto anche noi sindaci, in occasione della marcia per chiedere il ripristino della linea Santhià-Arona, siamo passati proprio da lì. In effetti fa un po’ impressione camminarvi sopra perché le griglie sono sospese ad una decina di metri di altezza. Però è anche vero che ai lati ci sono le barriere di protezione». Ci saranno anche le barriere, ma è anche vero che il parapetto è un po’ bassino e vedere qualcuno camminarci sopra disinvoltamente fa sorgere qualche domanda sulla sicurezza della struttura. Oggi le normative sono molto più severe rispetto ai tempi passati. Pertanto, a maggior ragione visto che per ora i treni non ci passano, c’è chi sostiene che sarebbe forse opportuno sbarrare il passaggio su quel ponte. Anche perché, se dovesse accadere qualcosa, chi ne risponde?

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