Giornata dell’Alimentazione: come combattere gli sprechi

Consigli utili e ricette suggerite da Coldiretti per combattere lo spreco alimentare.

Giornata dell’Alimentazione: come combattere gli sprechi
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Giornata dell’Alimentazione, il commento di Coldiretti e i consigli per ridurre gli sprechi. Lo riportano i colleghi della nuovaperiferia.it

Giornata dell’Alimentazione, come combattere gli sprechi

Si celebra oggi, 16 ottobre, la Giornata del’Alimentazione. Ed è proprio in questa occasione che la Coldiretti nazionale traccia un bilancio della situazione nel nostro Paese. Dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza, ma anche la richiesta della family bag al ristorante e la spesa a chilometri zero dal campo alla tavola con prodotti più freschi che durano di più sono alcune delle strategie messe in atto da oltre 7 italiani su 10 (71%) che nel 2018 hanno diminuito o annullato gli sprechi alimentari, secondo un’indagine Coldiretti/Ixe’ presentata in occasione della giornata mondiale dell’alimentazione promossa a livello globale dalla Fao.

Gli sprechi: 16 milioni “nel bidone”

Gli sprechi domestici “rappresentano in valore ben il 54% del totale e sono superiori a quelli nella ristorazione (21%), nella distribuzione commerciale (15%), nell’agricoltura (8%)”. Così come nella trasformazione (2%): per un totale di oltre 16 miliardi che finiscono nel bidone in un anno. Non si tratta quindi solo di un problema etico ma determinano anche – precisa la Coldiretti – effetti sul piano economico ed anche ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti.

“Un comportamento grave in un Paese come l’Italia dove sono 2,7 milioni le persone che in Italia durante l’ultimo anno sono state costrette a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense dei poveri”. Spiega Coldiretti,  “o con pacchi di auto alimentari”.

I consigli da seguire

Coldiretti, al fine di migliorare sempre di più la situazione nel nostro Paese, enuncia quindi una serie di consigli da seguire per ridurre gli sprechi. “Leggere attentamente la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati”. Ma non solo, è importante anche “effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione”. “Preferire la spesa a chilometri zero che garantisce una maggiore freschezza e durata – sottolinea l’associazione nazionale -, riscoprire le ricette degli avanzi, ma anche non avere timore di chiedere di portarli a casa quando si mangia al ristorante”.

I “piatti antispreco”

“Intanto sulle tavole degli italiani – continua la Coldiretti – sono tornati i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia”. “Ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi”. Aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio. “Come – rileva la Coldiretti – la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta”. “I piatti antispreco – prosegue la Coldiretti – sono tanti, basta solo un po’ di estro”

Le “ricette”

Si possono preparare delle ottime polpette recuperando della carne macinata avanzata semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio. Oppure la frittata di pasta per riutilizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avanzate avvolgendole in una croccante sfoglia.

Se avanza del pane, invece, si può optare per la più classica panzanella aggiungendo semplici ingredienti. Si tratta di alimenti sempre presenti in ogni casa, come pomodoro olio e sale. Fino ad “arrivare alla più tradizionale ribollita che utilizza cibi poveri come fagioli, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole già cotte da unire al pane raffermo”. “Ma anche la frutta – conclude la Coldiretti – può essere facilmente recuperata se caramellata, cotta per diventare marmellata o semplicemente in macedonia”.

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