Nuova spiaggia: "No a chioschi e container, si preservi il verde"

Legambiente si esprime sulla recente delibera dell'amministrazione comunale che interessa la zona vicino a Punta Vevera.

Nuova spiaggia: "No a chioschi e container, si preservi il verde"
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Nuova Spiaggia raggiungibile da corso Europa ad Arona: l'associazione ambientalista invita a preservare l'esistente e lancia una proposta innovativa.

Nuova spiaggia: di cosa si tratta?

Con una delibera dello scorso 15 gennaio la giunta ha approvato l'individuazione di una nuova spiaggia libera lungo corso Europa nel tratto di lago compreso tra la foce del torrente Vevera e lo scivolo pubblico di corso Europa.

Una delibera che non è sfuggita all’associazione Gli Amici del lago - Circolo di Legambiente. «Per quanto riguarda rive e spiagge - spiegano - esiste un modello specifico di renaturing territoriale chiamato Modello Baltimora. Si chiama così poiché è stato elaborato dall’università di Baltimora nel 1993. Il principio generale è quello di assumere, come costanti da non variare, gli elementi strutturali del paesaggio. Crediamo che questo debba essere un punto di riferimento - nella logica dell’ambientalismo scientifico - per qualsiasi intervento sulle rive del lago, per cui le Rocchette con l’innalzamento della spiaggia, ma soprattutto per eventuali interventi alla punta Vevera. Quindi un riferimento per eventuali interventi a sud per nuova ipotetica spiaggia, ma a questo punto sarebbe anche una logica valida per il Lido, che attualmente in inverno è tenuto in una condizione diciamo alquanto discutibile con le baracche di legno abbandonate».

Una Stonehenge vegetale nel pratone

Per quanto riguarda il pratone di Punta Vevera l’idea degli Amici del lago - Circolo di legambiente è quella di proporre di costituire una sorta di «Stonehenge vegetale», il celebre sito neolitico presente in Inghilterra e composto da enormi pietre: «Un cerchio di alberi come hanno fatto alla biblioteca degli alberi nei nuovi giardini della riqualificata zona di Porta Nuova a Milano. Sarebbe suggestiva e avrebbe anche un forte richiamo turistico. 12 alberi come le ore oppure 8 posizionati sui punti cardinali. Ovviamente intendiamo belle piante ad alto fusto e sostanze di pregio, alberi compatibili con la flora tradizionale dei laghi prealpini».
Niente chioschi, baracche, container vicino alle rive insomma ma un approccio che tenga conto di una costante naturalistica e paesaggistica, facendo memoria del passato recente: «Nel quartiere Riviera - aggiungono dall’associazione - abbiamo già avuto la a devastazione edilizia nel dopoguerra, Arona ha già dato; serve un polmone verde, per quanto minimo, e punta Vevera con il pratone e gli alberi sono quel poco che è rimasto e devono essere preservati. Ovviamente ci riserviamo di fornire ulteriori dettagli più precisi su questa idea della Stonehenge vegetale e di analizzare i documenti prodotti dall’amministrazione».

La questione balneabilità

In chiusura una nota importante riferita al tema della balneabilità: «La condizione indispensabile per un’ipotesi di spiaggia balneabile a sud di punta Vevera sono analisi microbiologiche delle acque del Vevera che siano rientrate finalmente nella norma. Gli ultimi rilievi da noi effettuati a ottobre e novembre 2018 (sia in condizioni di magra sia in condizioni di piena) avevano alcuni parametri fuori norma. Il sindaco Gusmeroli ci aveva chiesto di effettuare altre analisi, in affiancamento e a integrazione di quelle effettuate da Arpa Piemonte (con i quali, come noto, abbiamo una partnership di collaborazione consolidata). Queste analisi andremo ad effettuarle a breve per avere un quadro aggiornato, da condividere con amministrazione e cittadini per discutere su dati oggettivi e cercare – per quanto possibile – di trovare un percorso condiviso anche dal basso e dai cittadini e non imposto dall’alto dalla politica».

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