Nuove norme regionali per la lotta ai cinghiali

Una nota di Coldiretti Vercelli Biella ne segnala l'importanza ed invita le Province ad attivarsi.

Nuove norme regionali per la lotta ai cinghiali
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I colleghi di NotiziaOggi Vercelli riportano l'annuncio delle nuove norme regionali per il contenimento dei cinghiali: una nota di Coldiretti Vercelli Biella ne segnala l’importanza ed invita le Province ad attivarsi.

Lotta ai cinghiali: nuove norme regionali

Da tempo le associazioni di agricoltori, e non solo, chiedevano una normativa più flessibile ed efficace per il contenimento dei “selvatici”, che al 90% significa cinghiali. Le nuove disposizioni sono state da poco approvate dalla Giunta Regionale.

“Un provvedimento importante e necessario che accoglie le proposte di Coldiretti a livello territoriale e crea le condizioni per affrontare con strumenti nuovi una situazione molto grave in gran parte del territorio regionale” dice il presidente di Coldiretti Vercelli Biella Paolo Dellarole.

“Ora vengono messi a disposizione delle province piemontesi – e quindi anche del territorio del Vercellese e Biellese – nuovi strumenti utili al controllo della fauna selvatica. Per questo è indispensabile che tali enti colgano fin da subito questa possibilità per rendere operative tali misure fin dalla ormai prossima conclusione del periodo venatorio.
I danni reali provocati dai selvatici anche nel territorio delle due province sono molto elevati: occorre far fronte alle situazioni di criticità che registriamo con sempre maggior frequenza, come più volte abbiamo sottolineato, senza più tergiversare”.

“Un rapido cambio di rotta”

Con le nuove indicazioni operative, viene regolamentato l’intervento dei proprietari o dei conduttori dei fondi danneggiati dai cinghiali anche attraverso modalità innovative e viene riconosciuto il ruolo delle organizzazioni professionali agricole nelle procedure di attivazione degli interventi.

“Si tratta, quindi, di misure che tengono conto da un lato delle esigenze degli imprenditori agricoli e della tutela dell’ambiente, poiché specificatamente nelle aree collinari e montane dove l’agricoltura è più difficoltosa si sono persi oltre il 50% delle superfici coltivabili a causa proprio dei selvatici, e dall’altro della sicurezza dei cittadini che è sempre più messa a dura prova con i cinghiali arrivati addirittura nei centri abitati e responsabili di numerosi incidenti stradali”, conclude il presidente Dellarole.
“Un problema particolarmente sentito dagli agricoltori del territorio che, dalla pianura alle Alpi, fronteggiano ormai da lungo tempo le invasioni dei selvatici: ogni passo avanti va accolto con la consapevolezza di dover agire quanto più coordinati e uniti possibile per poter raggiungere un cambio di rotta necessario. Ne va del futuro delle nostre imprese e di un territorio che già per troppo tempo ha convissuto con questa problematica”.

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