Nuovo sistema di navigazione elettromagnetico all'Ospedale Maggiore

Nuovo sistema di analisi con possibili sviluppi futuri interessanti in campo clinico. L'Ospedale Maggiore si riconferma primo in ambito di innovazione

Nuovo sistema di navigazione elettromagnetico all'Ospedale Maggiore
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Nuovo sistema per i pazienti dell'AOU Ospedale Maggiore della Carità a Novara: il primo in Europa in un ospedale pubblico.

Il sistema "Spin Drive"

Nuovo sistema di navigazione elettromagnetica bronchiale endoscopica, denominato "Spin Drive" in funzione nella struttura ”Malattie dell’apparato respiratorio” dell’Ospedale Maggiore . «Quello di Novara è il primo ospedale pubblico in Europa a utilizzarlo» spiega il dott. Piero Balbo, direttore della struttura. Tra i tumori più frequenti e più letali il cancro polmonare è il più difficile da individuare allo stadio iniziale, quando i trattamenti potrebbero essere più efficaci e poco invasivi. «La diagnosi precoce e la prevenzione – aggiunge Balbo - rappresentano dunque la principale strategia di lotta: lo strumento diagnostico di localizzazione utilizza un sistema simile al navigatore satellitare in uso sulle autovetture per individuare e ‘marcare’ anche le più piccole lesioni polmonari periferiche di 7 – 10 mm, in modo da poterle raggiungere con assoluta certezza e precisione ed in modo sicuro per il paziente. L’utilizzo avviene, come ormai è sempre più scontato, tramite un sistema interdisciplinare che coinvolge radiologo, patologo, chirurgo, oncologo, radioterapista». La navigazione endobronchiale permette di superare i limiti della broncoscopia convenzionale e di fatto fornisce un’alternativa alle manovre diagnostiche più invasive, risparmiando interventi chirurgici inutili a pazienti portatori di patologia benigna (tubercolosi, istoplasmosi, sarcoidosi etc).

La procedura

Si tratta di un’apparecchiatura innovativa per la diagnosi e terapia della neoplasia polmonare periferica che utilizza
la tecnologia di tracciamento elettromagnetica EM per individuare e condurre gli strumenti al modello TC dell’anatomia del paziente o al modello radiografico 3D e che consente di utilizzare il sistema di navigazione anche per via percutanea per la biopsia o ablazione dei tumori del polmone e, in una logica multidisciplinare, anche del fegato e reni. La procedura ha quattro fasi principali:
1. Prima della procedura, la TAC del torace del paziente viene “caricata” sul computer e si crea la “mappa
virtuale” in tre dimensioni dei polmoni.
2. Il broncoscopio viene inserito nelle vie aree dei polmoni passando dalla bocca del paziente.
3. Durante la procedura, il sistema di localizzazione elettromagnetico segue in tempo reale la posizione degli strumenti di prelievo dedicati con sensore integrato sulla “mappa virtuale” ed aiuta il medico a raggiungere la zona target dove prelevare i campioni di tessuto.
4. Il campione viene quindi prelevato, con controllo della posizione in tempo reale, valutato al microscopio in sala
endoscopica e successivamente inviato al laboratorio per le analisi opportune.

I possibili sviluppi della tecnica

La struttura di Malattie dell’apparato respiratorio del Maggiore, che in questi anni ha sottoposto più di 200 pazienti, rigorosamente selezionati, alla navigazione elettromagnetica, ha confermato d’essere riferimento nazionale della metodica e con il nuovo strumento in dotazione potrà continuare ad essere polo d’attrazione per strutture ospedaliere regionali ed extraregionali. L’intero progetto della navigazione elettromagnetica non si ferma alla sola biopsia dei noduli periferici, ma potrà arricchirsi anche di nuove procedure capaci di portare ulteriori vantaggi. In particolare si sottolineano i possibili scenari futuri di sicuro interesse clinico:
1. Tatuaggio con marcatori dedicati (es. indigo carmine), della lesione periferica e della superficie della pleura corrispondente così da fornire al chirurgo toracico una guida accurata durante la toracoscopia chirurgica (VATS).
2. Impianto dei marker chirurgici radiopachi all’interno o attorno ai tumori del polmone per meglio pianificare e trattare i pazienti con la radioterapia esterna.
3. Trattare endoscopicamente o per via percutanea mediante termoablazione o con microonde lesioni non suscettibili di intervento chirurgico e/o radioterapia.

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