Parcheggia nell’area disabili e offende la mamma di una bimba portatrice di handicap che lo rimprovera

Il caso a Torino.

Parcheggia nell’area disabili e offende la mamma di una bimba portatrice di handicap che lo rimprovera
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Parcheggia nell’area disabili e offende la mamma di una bimba portatrice di handicap che lo rimprovera. E’ accaduto venerdì mattina davanti all’ingresso di un asilo a Torino. Lo riportano i colleghi della nuovaperiferia.it

Parcheggia nell’area disabili, il caso

Ancora una volta non c’è rispetto per coloro che hanno maggiori difficoltà. Il nuovo episodio che stiamo per raccontarvi è accaduto a Torino, all’ingresso di un asilo. A denunciare il caso sui social è la donna che ha subito l’attacco. La sua unica “colpa”? Aver sottolineato ad un automobilista la sua cattiva educazione, cioè aver parcheggiato in un area riservata ai disabili.

La denuncia

Il racconto della mamma:

“Venerdì scorso porto mia figlia all’asilo. Arrivo davanti alla scuola e vedo, come ogni giorno, che il posto riservato ai disabili (cui ha diritto mia figlia) è occupato. Trovo posto due macchine più avanti e parcheggio. Tiro giù la mia creatura di quasi 25 chili, la carico in braccio e, passando davanti alla macchina parcheggiata “abusivamente” faccio notare al signore, che leggeva il giornale in macchina, che il posto è destinato alle persone diversamente abili. Lui mi risponde “Sono solo 5 minuti”. Io stufa di questa risposta sentita già almeno 35.000 volte, alzo un po’ il tono e gli dico che la macchina io l’ho parcheggiata poco più avanti, ma lui si dovrebbe vergognare di aver preso quel parcheggio riservato ai bimbi con difficoltà come mia figlia”.

Quando esce dall’asilo…

“Entro all’asilo, sistemo la piccola e al mio ritorno trovo un “simpatico” bigliettino incastrato nella portiera della mia macchina. Forse pensava che il mio tagliando fosse stato vinto con i punti del supermercato o forse credeva che mia figlia non fosse una bimba con difficoltà ma solo pigra perché così grande l’ho caricata in braccio. Forse. Non so. Non mi spiego. Io non auguro nulla a questo signore perché le disgrazie le conosco e non mi sento di augurare nulla di brutto a nessuno. Spero solo che capiti nella bacheca di suo figlio o suo nipote, che riconoscano la scrittura e si sentano umiliati tanto quanto ci sentiamo noi famiglie di bimbi in difficoltà per cui dobbiamo lottare tutti i giorni anche solo per un parcheggio “privilegiato” di cui, vi garantisco, faremmo volentieri a meno”.

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