Prima procedura di radioembolizzazione epatica all'AOU di Novara

Prima procedura riuscita all'Ospedale Maggiore della Carità per attaccare i tumori al fegato grazie allo sforzo di molti reparti

Prima procedura di radioembolizzazione epatica all'AOU di Novara
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Prima procedura di radioembolizzazione riuscita all'Ospedale Maggiore della Carità per attaccare i tumori al fegato.

La procedura

È stato eseguito con successo il primo trattamento di Radioembolizzazione epatica all’azienda ospedaliero-universitaria di Novara, una procedura mini-invasiva che attacca il carcinoma epatocellulare, il più frequente tumore primitivo del fegato. La procedura di Radioembolizzazione viene infatti effettuata per trattare i tumori epatici primitivi e secondari del fegato ed è eseguita in pochi Centri di riferimento nazionali. Il primo trattamento è stato eseguito su una paziente di 83 anni affetta da epatocarcinoma multifocale e si è svolto con decorso regolare.

Un lavoro multidisciplinare

«Il successo di questa nuova terapia – spiega il dott. Giuseppe Guzzardi, responsabile della Struttura semplice Unità di radiologia interventistica - è stato possibile grazie al lavoro multidisciplinare delle equipe mediche dirette dal prof. Alessandro Carriero (Radiodiagnostica), dal dott. Gianmauro Sacchetti (Medicina Nucleare), dal prof. Mario Pirisi (Clinica Medica), dal dott. Marco Brambilla (Fisica Sanitaria) e dal dott. Raffaele Romito (Chirurgia Generale 2). Si tratta in altri termini di un’ulteriore efficace arma per combattere le neoplasie del fegato indicata in casi particolari e molto selezionati».

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