Ristoro Primavera: i gestori del locale solidale "divorziano"

Dal 1° gennaio nel ristorante dove lavorano persone con sindrome di Down ci saranno cambiamenti.

Ristoro Primavera: i gestori del locale solidale "divorziano"
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Ristoro Primavera nella bufera: nel locale dove lavorano chef e camerieri con sindrome di Down è rottura tra l'Agbd e la cooperativa che gestiva il locale.

Ristoro Primavera: è rottura

Sembra una rottura definitiva quella che si è consumata tra la cooperativa LavorAbile e l’associazione Agbd. Dalla collaborazione tra i due gruppi è nata, nel corso degli ultimi anni, l’esperienza virtuosa del Ristoro Primavera, dove sono impiegati in modo costante i lavoratori affetti dalla sindrome di Down dell’associazione. "Abbiamo saputo in questi giorni che la Convenzione non sarà più rinnovata – dice amareggiato e deluso Gilberto Fossati presidente di LavorAbile –  e questo appare come l’atto conclusivo  di una situazione pregressa di conflitto con Agbd, iniziata mesi fa quando la presidente Tineke Everaarts e altri soci ci contestarono il fatto che i ragazzi non fossero adeguatamente seguiti, dimenticando che il compito della Cooperativa, come cita la convenzione, fosse quello di "fornire occasioni di lavoro compatibilmente con l'attività sociale ai soci lavoratori”, cosa che noi abbiamo comunque fatto in questi due anni di attività".

A fine anno si cambierà

Per i responsabili della cooperativa LavorAbile tutto è stato fatto nel migliore dei modi. "Fatto sta – prosegue infatti Fossati – che noi abbiamo cercato di fare del nostro meglio per il benessere  dei ragazzi, compatibilmente con le risorse che avevamo a disposizione. E non dimentichiamo che noi che gestiamo il Ristoro siamo a nostra volta genitori di ragazzi con sindrome di Down, oltre ad essere soci di Agbd. Purtroppo il mancato  rinnovo della convenzione ci costringe a rinunciare a finanziamenti già destinati alla nostra cooperativa e che per noi sono vitali per non mettere la stessa sicuramente in difficoltà, se non in liquidazione. Ma al di là della dolente parte economica, l’unico fatto concreto è che dal primo gennaio i nostri ragazzi resteranno senza il loro lavoro e sinceramente non sappiamo nulla del futuro previsto per loro dall’associazione Agbd".

Le ragioni dell'Agbd

A parlare per conto dell'Agbd è invece la presidente Tineke Everaarts. "Ci siamo riuniti dopo mesi di  richieste di incontri tra i consigli delle due associazioni per un confronto, dato che la mission di inserimento lavorativo dei ragazzi data da Agbd alla cooperativa, che noi stessi avevamo contribuito a fondare, era stata a nostro giudizio disattesa. All’inizio Agbd era presente e seguiva i ragazzi intrattenendo rapporti con il personale, inviando esperti per seguirne anche il piano educativo – prosegue Everaarts – esperti che avevano dato indicazioni che secondo noi sono state disattese, perché LavorAbile ha curato solo la parte finanziaria, mettendo a posto i conti. Si tratta di una decisione sofferta, ma dobbiamo preservare i ragazzi che secondo noi al momento sono allo sbando e non sufficientemente seguiti".

Il servizio completo nel numero del Giornale di Arona in edicola fino a giovedì 13 dicembre compreso.

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