Femminicidio Manuela Bailo: quando l’assassino diceva “Sono tranquillo”

Ennesimo caso di femminicidio.

Femminicidio Manuela Bailo: quando l’assassino diceva “Sono tranquillo”
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Ancora tanti i punti oscuri nel caso, che gli inquirenti hanno risolto ricomponendo un difficile puzzle di indizi. L’unica certezza è che si è trattato di un femminicidio: Manuela Bailo è stata uccisa perché la sua visione della loro relazione non era più compatibile con quella dell’assassino.

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Femminicidio Manuela Bailo

Un femminicidio non è il semplice assassinio di una donna. Riguarda invece il ruolo che ricopre all’interno di una relazione o, peggio ancora, che più spesso si vorrebbe ricoprisse. Non sono ancora chiare modalità e arma del delitto, ma emerge come Fabrizio Pasini abbia ucciso la 35enne impiegata di Nave dopo una lite, per poi decidere di occultarne il cadavere in una zona di campagna che conosceva.

Il 48enne di ospitaletto sindacalista Uil e collega della donna ha confessato tutto al rientro di una vacanza con la sua famiglia in Sardegna, messo alle strette dagli inquirenti.

Il particolare della contusione alle costole

Fabrizio Pasini

Lacontusione alle costole patita proprio nel weekenddella scomparsa di Manuela, notata dai colleghi di lavoro e che il 48enne aveva motivato con una caduta in casa, ora assume un colore del tutto diverso. Anche se sono diverse le domande ancora senza risposta: perché nessuno aveva trovato l’Opel Corsa grigia, volatilizzatasi per tre settimane? E perché Pasini ha scelto proprio quel cascinale ad Azzanello, sul confine bresciano in Provincia di Cremona?

Amante o ex amante?

“Sono tranquillo”, aveva dichiarato Pasini, rivelando agli inquirenti che la relazione con Manuela (della quale sarebbe informata anche la moglie con la quale l’uomo era determinato a ricostruire il rapporto) avrebbe già visto la fine un anno prima. Vero o no, è evidente come strascichi siano scivolati sino a quel maledetto weekend di tre settimane fa.

 

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