Giovane castellettese volontaria nei campi profughi della guerra in Siria

Monica Sacco in missione per portare aiuto in uno dei luoghi più pericolosi del mondo

Giovane castellettese volontaria nei campi profughi della guerra in Siria
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Giovane castellettese Monica Sacco porta il suo aiuto nei campi dei piccoli profughi al confine tra Siria e Giordania.

Giovane castellettese in missione umanitaria

Monica Sacco è partita nei giorni scorsi da Castelletto alla volta della Giordania. Un marito, due figli, il lavoro e un sogno nel cassetto: occuparsi dei bambini in difficoltà. Dopo due missioni compiute lo scorso anno sul confine turco-siriano è partita alla volta di Amman con un quintale di aiuti umanitari nel suo "divano": così i volontari chiamano il gigantesco borsone che l’accompagna nei suoi viaggi.

Un viaggio per aiutare i randagi di Zaatari

La storia che Monica vuole raccontare è quella dei randagi di Zaatari: i siriani che vivono in campi informali che sorgono nel deserto, dormendo in rifugi costruiti con la spazzatura. "Ho incontrato bambini che dei bambini hanno solo l’altezza. Ho toccato le loro mani rovinate; piccoli uomini e donne con centimetri di terra sul viso e il dramma negli occhi, totalmente deprivati della loro infanzia e dignità. Amati più dalle mosche che gli si poggiano sulla pelle che da chiunque altro". Fuori da Zaatari non esistono servizi – né acqua, né elettricità, il cibo se lo procurano unendo le forze, spesso con lavoretti irregolari - nessuna assistenza ufficiale: vigono solo la legge della strada e quella della sopravvivenza. "Come si può percorrere la strada che porta al campo ufficiale ignorando quelle creature? Bisognerebbe parlare di loro, di quei bambini che crescono a braccetto con la rabbia e l’odio, senza più niente in cui sperare".

 

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