Inizio nero per l'industria novarese

Le previsioni dell'AIN sul'industria novarese, tra pessimismo e piccoli spiragli di fiducia

Inizio nero per l'industria novarese
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Le previsioni negative dell'AIN

Inizio nero secondo le previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara per il primo trimestre 2019. Il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione tra gennaio e marzo cala a 3,2 punti rispetto ai 10,7 del trimestre
precedente (4,1 la media piemontese). Prosegue anche il deciso calo del saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di ordini totali, che passa da 10,7 a zero punti (2,9 il dato regionale), mentre il dato sulle previsioni di esportazioni (a -0,3 punti in Piemonte) registra una riduzione da 9,3 a un punto.

Le parole del presidente AIN

«Come paventavamo nella precedente rilevazione – commenta il presidente dell’Ain Fabio Ravanelli – il forte calo registrato soprattutto dai consumi interni ha condizionato negativamente queste previsioni. Nel frattempo il contesto macroeconomico globale ha iniziato a dare segnali di debolezza e questo fattore non aiuta a essere ottimisti nel breve termine. Dobbiamo cercare di guardare con fiducia al futuro contando soprattutto sulla nostra forza e sulla nostra capacità di intraprendere».

Le piccole speranze

Da questo punto di vista qualche spiraglio di positività si può scorgere nel lieve incremento delle intenzioni di investimenti “marginali” da parte delle imprese novaresi, che sono passati dal 47,1% al 50,8%, a fronte di una tenuta, al 32,8%, di quelli “significativi”, e nel basso livello di segnalazioni di ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti. Sul fronte occupazionale il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle aspettative di nuove assunzioni risale lievemente, da 9,8 a 11,3 punti (7,1 la media regionale), mentre la percentuale di imprese che dichiarano l’intenzione di ricorrere alla Cassa integrazione guadagni (7,8% in Piemonte) si allontana sempre più dal minimo storico, salendo dall’1,7% al 5,7%. «Anche in questo caso – osserva il direttore dell’Ain, Aureliano Curini – dobbiamo registrare l’inversione di un trend positivo che durava da oltre quattro anni. Il dato sulle previsioni di occupazione rimane ancora su buoni livelli, ma le dinamiche del mercato del lavoro sono più lente rispetto a quelle produttive e anche in questo caso è possibile che i massimi storici di un anno fa siano destinati ad allontanarsi ulteriormente in futuro».

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