Minacce telefoniche a un imprenditore di Castelletto: la vicenda finisce in tribunale

Al telefono dice "O paghi o ti faccio saltare la macchina"

Minacce telefoniche a un imprenditore di Castelletto: la vicenda finisce in tribunale
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Minacce telefoniche a un imprenditore di Castelletto: "O paghi o ti faccio saltare la macchina".

Minacce telefoniche al centro di un processo

Ha preso il via la scorsa settimana a Novara il processo che vede alla sbarra, accusato del reato (poi derubricato) di tentata estorsione, Giovanni Cabras, quarantenne residente nella zona di Castelletto Ticino. I fatti al centro del procedimento risalgono all'estate 2014. Secondo l'accusa, l'imputato avrebbe rivolto presunte minacce ad un imprenditore, anch'egli di Castelletto, nel tentativo di ottenere denaro a seguito di un affare immobiliare andato in fumo tra i due.

"O paghi o ti faccio saltare in aria la macchina"

Il tutto sarebbe avvenuto tramite una telefonata avvenuta, così pare, il 19 luglio di cinque anni or sono. Dopo la denuncia da parte della presunta vittima, tramite i tabulati i carabinieri erano risaliti a quella chiamata (nel corso della quale Cabras avrebbe pronunciato la frase "O mi paghi o ti faccio saltare l'auto...") e identificato l'autore (o, quanto meno, l'intestatario del cellulare). Nell'aula di tribunale l'altro giorno Cabras ha raccontato una storia diversa, negando qualsivoglia richiesta di soldi.

In tribunale due versioni contrastanti

Cabras ha detto, infatti, al giudice e al pubblico ministero che si sarebbe trattato di un vero e proprio equivoco. Quella telefonata l'avrebbe voluta fare, per puro scherzo, ad un amico di Napoli il cui soprannome sarebbe quasi uguale al cognome dell'imprenditore. Tutto un errore, insomma. Una versione, questa, che non avrebbe convinto il pm. Il reato iniziale è comunque diventato meno grave: esercizio arbitrario delle proprie ragioni (delitto commesso da chi, al fine di esercitare un preteso diritto, pur potendo ricorrere al giudice, si fa arbitrariamente ragione da sé medesimo mediante violenza sulle cose o usando violenza o minaccia alle persone). Si torna in aula ad aprile 2019 quando, salvo imprevisti, il processo andrà a sentenza. La difesa di Cabras ha chiesto l'assoluzione.

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