Omicidio di Pombia: parlano i legali dei due accusati

L'avvocato di Mancino: "il mio assistito era all'oscuro del progetto di uccidere"

Omicidio di Pombia: parlano i legali dei due accusati
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Omicidio di Pombia: in aula gli avvocati di Lembo e Mancino, gli uomini accusati di aver tolto la vita a Matteo Mendola.

Omicidio di Pombia: in tribunale le prime udienze

Udienza fiume quella di martedì 9 ottobre davanti al gup del tribunale di Novara per le arringhe dei difensori di Antonio Lembo, 30 anni, e Angelo Mancino, quarantenne. Entrambi sono infatti a processo con rito abbreviato con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione di Matteo Mendola. Il giovane, di 32 anni e di origine gelese era residente a Busto Arsizio. Fu ucciso in modo brutale nei boschi della frazione pombiese di San Giorgio.

Le richieste dei legali

Per Lembo, reo confesso, il difensore, avvocato Gabriele Pipicelli del foro di Verbania, ha chiesto le attenuanti generiche e il minimo della pena in considerazione della collaborazione e del comportamento processuale. Per Mancino gli avvocati Fabrizio Cardinali e Alessandro Brustia hanno chiesto l’assoluzione per mancanza del concorso, neppure sotto il profilo morale, nell’omicidio. Mancino ha sempre ammesso di essersi recato quella sera con Lembo e Mendola nei boschi della frazione San Giorgio, perché avrebbero dovuto mettere a segno un furto in una villa, ma ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nel delitto. Per loro, nella scorsa udienza, il pubblico ministero, Mario Andrigo, aveva chiesto la condanna a 30 anni di reclusione.

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