Operazione testuggine: la banda voleva uccidere con la ricina

Avevano tentato agire durante la festa di CasaPound Torino.

Operazione testuggine: la banda voleva uccidere con la ricina
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Operazione testuggine: la banda voleva uccidere con la ricina.  il Reparto Anticrimine Carabinieri di Torino ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 27 marzo dal G.I.P. presso il Tribunale di Torino nei confronti di quattro cittadini italiani di età compresa tra i 20 e i 24 anni per i reati di produzione e detenzione di aggressivo chimico del tipo ricina (sostanza velenosa dagli effetti mortali per l’uomo), tentato omicidio aggravato e continuato, tentata fabbricazione di arma da fuoco clandestina.

Operazione testuggine

Le indagini, avviate nell’ottobre 2018 sotto la direzione della Procura della Repubblica di Torino della Manuela Pedrotta a seguito del tentativo di acquisto di una pistola modello “Liberator” in polimeri realizzabile con una stampante 3D da parte di uno degli indagati, hanno consentito di ricostruire il quadro complessivo delle attività delittuose commesse o pianificate dai quattro soggetti che: avevano tentato l’acquisto di un’arma clandestina modello Liberator da stamparsi in modalità 3D;
avevano acquistato tutte le apparecchiature necessarie a costituire un laboratorio clandestino per la lavorazione dei semi di ricino e per la produzione di sostanze stupefacenti di tipo sintetico; avevano sintetizzato la molecola di ricina in purezza che intendevano utilizzare per commettere l’omicidio di due italiani per vendicarsi del fatto che si fossero fidanzati con ragazze di cui gli indagati si erano invaghiti.

 

TUTTI I DETTAGLI, QUI, DAI COLLEGHI DELLA NUOVAPERIFERIA.

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