Palpeggia una carabiniera, condannato un 47enne

All’imputato – specifica il legale rappresentante Marco Morelli – è stato riconosciuto un vizio parziale di mente.

Palpeggia una carabiniera, condannato un 47enne
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Palpeggia una carabiniera. Sono stati inflitti due anni e 20 giorni ad un 47enne canavesano per un episodio accaduto a Volpiano poco meno di un anno fa.

Palpeggia una carabiniera, condannato

La notizia, come riportano i colleghi de Il Canavese.it ha rapidamente fatto il giro del Piemonte. Palpeggiò due donne ma gli viene riconosciuta la semi-infermità mentale: la condanna di primo grado, emessa dal giudice Alessandro Scialabba del Tribunale di Ivrea nel corso dell’udienza che si è svolta nella giornata di mercoledì 28 novembre, è di due anni e venti giorni. E’ stata dunque ridotta la pena richiesta dal Pubblico Ministero che era di due anni e quattro mesi. L’imputato, accusato di violenza sessuale, è un 47enne residente a San Giusto Canavese ed è stato difeso nel corso del processo che si è svolto con rito abbreviato dagli avvocati Marco Morelli ed Elio Guglielmino.

Il caso

I fatti oggetto del dibattimento risalgono a poco meno di un anno fa: nella serata del 5 gennaio del 2018, infatti, l’uomo rimase in panne in seguito alla foratura di uno pneumatico sulla strada provinciale 40 che collega i comuni di Volpiano e di San Benigno Canavese. Un’automobilista di passaggio notò l’imputato in difficoltà e accostò per aiutarlo ma, mentre la donna era chinata per cercare alcuni attrezzi nel bagagliaio della sua auto, venne aggredita dal sangiustese che iniziò a palpeggiarla nelle parti intime. Subito, la vittima chiamò i soccorsi (i carabinieri e il fidanzato) che sono accorsi sul posto. In aiuto della sfortunata automobilista è intervenuta una carabiniera che è stata a sua volta palpeggiata dal sangiustese che non ha smesso di importunarla nemmeno all’arrivo in Caserma a Volpiano.

Vizio parziale di mente

"All’imputato – specifica il legale rappresentante Marco Morelli – è stato riconosciuto un vizio parziale di mente. L’uomo soffre infatti di cronici problemi di alcolismo e proprio per questo motivo la pena è stata ridotta rispetto a casi simili. Al momento, il mio collega ed io stiamo attendendo le motivazioni della sentenza per valutare se ricorrere eventualmente in appello".

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