Prove non sufficienti: il presunto rapinatore riconosciuto su Facebook è assolto

Si conclude con un nulla di fatto la vicenda che aveva incuriosito tutta Arona

Prove non sufficienti: il presunto rapinatore riconosciuto su Facebook è assolto
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Prove non sufficienti per condannare l'uomo accusato di essere il rapinatore di via Turati ad Arona. Il giudice lo assolve.

Prove non sufficienti in un caso complesso

Accusato di tentata rapina, il ventenne magrebino Nassar Allah El Fedely, volto già noto alle forze dell’ordine, è stato assolto dal tribunale di Verbania. La sentenza è stata emessa martedì 10 aprile scorso dal collegio dei giudici, presieduto da Donatella Banci Buonamici. Le prove a supporto della tesi della sua colpevolezza sono state infatti giudicate insufficienti dal momento che sarebbero state ottenute solo tramite Facebook.

Dopo la rapina la vittima cerca il suo aggressore sui social

Il caso, si ricorderà, era salito agli onori delle cronache perché il giovane era stato incastrato grazie a Facebook. I fatti al centro del processo risalgono al tardo pomeriggio del 6 ottobre 2015. Avvennero in via Filippo Turati, a due passi dal centro di Arona. Secondo quanto ricostruito, Nassar Allah El Fedely, dopo aver avvicinato una donna sulla cinquantina pare per chiederle aiuto, impugnando un taglierino le avrebbe intimato di consegnarli soldi e oggetti di valore. La malcapitata avrebbe reagito invocando l’aiuto delle auto in transito. Una di queste si sarebbe fermata per prestarle soccorso e nel frattempo il magrebino si sarebbe dileguato. La donna aveva così sporto denuncia ai carabinieri di Arona. Alle indagini aveva partecipato in qualche modo anche la cinquantenne. Proprio lei  avrebbe riconosciuto in rete, dopo averne individuato il profilo su Facebook, il presunto volto di Nassar Allah El Fedely.

Le motivazioni del giudice e le ragioni della difesa

Per il pubblico ministero Laura Carrera, così come per l’avvocato difensore Marika Bernardini vi era l’impossibilità di determinare con certezza che le foto su Facebook e quelle già in possesso dei militari ritraessero la stessa persona, ovvero Nassar Allah El Fedely. Per questo motivo è quindi arrivata l’assoluzione.

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